Programma

“Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore è un’organizzazione politica, ispirata a una concezione spirituale della vita, che ha il fine di garantire la dignità e gli interessi del popolo italiano, nella ininterrotta continuità storica delle sue tradizioni di civiltà e nella sua prospettiva di una più vasta missione occidentale, europea, mediterranea. Il MSFT si propone la realizzazione dello Stato Nazionale del Lavoro, per il raggiungimento – mediante l’alternativa corporativa – dei più vasti traguardi di giustizia sociale e di elevazione umana, nel rispetto della libertà per tutti e nell’armonia dell’ordine con la libertà.”

 

(Dal vigente statuto del MS – Fiamma Tricolore)

 

LA VIA MISSINA: PERCORRIAMO IL FUTURO

dal Congresso Nazionale del 15/16 gennaio 2022

      

   Questo congresso sarà di fondamentale importanza e servirà a ridare impulso all’azione politica e culturale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, un Partito che, nonostante in 27 anni di Storia abbia attraversato molte peripezie, è, grazie all’azione dei suoi militanti più valorosi, ancora in piedi e capace di mostrare al popolo italiano un’altra strada, quella che percorse prima di noi il Movimento Sociale Italiano, del quale siamo, e vogliamo continuare ad essere, gli unici eredi.

         Per operare nel migliore dei modi, e compiere un salto di qualità rispetto al recente passato, dobbiamo approfittare di ciò che la tecnologia ci mette a disposizione; “Cavalcare la tigre”, come affermava Evola, ed utilizzare sapientemente per i nostri fini, gli importanti canali comunicativi già posti in essere nel periodo precongressuale; una comunicazione rapida e trasparente potrà farci uscire dalla palude nella quale il sistema per decenni ci ha rinchiuso. Intendiamo creare una struttura snella, che favorisca la comunicazione interna ed esterna attraverso i canali social e le piattaforme di cui ora siamo in possesso. Auspichiamo e lavoreremo in tal senso, la realizzazione della “Trasformazione Digitale” che è già iniziata e progressivamente coinvolgerà tutte le pratiche esterne ed interne del MSFT, ovvero qualsivoglia forma di riunione formale, culturale, informativa, statutaria che dovrà essere realizzata online in videoconferenza, lasciando gli incontri “dal vivo” ove strettamente necessario, quali gazebo, commemorazioni o manifestazioni presso specifici luoghi. L’applicazione costante delle nuove forme di comunicazione, permetterà a tutti, dalle Alpi alla Sicilia, di poter dire la propria, usufruendo dei vantaggi che arreca un sano processo di digitalizzazione che animi la vita interna del Partito; per non tacere del notevole risparmio di denaro, utilizzabile per altre esigenze, quali acquisto di materiale di rappresentanza o piccoli contributi alle sezioni territoriali.

         Essere davvero il partito degli italiani, questa è la strada da seguire, non c’è tempo da perdere. Il mondo si muove in fretta, il quadro politico italiano che si sta delineando negli ultimi anni, e si sta cementificando nei contorni e nei contenuti dal periodo di inizio della pandemia ad oggi, risulta essere, almeno ai nostri occhi, piuttosto chiaro: esistono due blocchi politico- elettorali che, seppur con sfumature ideologico-culturali differenti, per la verità più proclamate a parole che poste in essere nei fatti, perseguono la medesima linea politica in materia economica e sociale.

         Il centrodestra e il centrosinistra, che si contrappongono agli occhi degli elettori alla vigilia di ogni scadenza politica, sono infatti due prodotti che nascono dalla medesima matrice, ovvero il capitalismo, che nel primo caso è sfumato verso uno balbettante e statico conservatorismo nazionale, mentre nel secondo si declina in un marcato progressismo liberale.

         In questa dicotomia che, numeri alla mano, “copre” elettoralmente quasi tutto lo spazio politico, c’è l’assoluta necessita di inserire una soggettività alternativa, che offra ai cittadini, i quali devono essere concepiti non solo come persone votanti ma intesi come membri della comunità nazionale, una visione “altra”, e soprattutto, quello che più manca in questo contesto storico, una prospettiva differente, e la consapevolezza che il liberismo sfrenato non è affatto l’unico dei mondi possibili ma al contrario è ciò che a suon di bombe e guerre ci è stato imposto forzatamente.

         Proprio le vittime di quelle atrocità sono coloro a cui bisogna sempre rivolgere lo sguardo, specialmente in tempi come quelli di oggi, in cui il sistema, composto da tutte le testate giornalistiche e televisive, celebra in pompa magna il giorno della memoria, noi ci teniamo a coltivare la nostra specifica memoria, sicuramente meno conosciuta e certamente meritevole di rispetto.       Ricordiamo in questa data tutti gli italiani che, solo per il demerito di trovarsi “dalla parte sbagliata”, pagarono con la vita una scelta motivata dall’Onore nella guerra civile che avvenne tra il 1943 e il 1945 sul nostro suolo. In tal senso intendiamo istituire “Il Memoriale dei Caduti Missini”, da celebrare ogni anno in tutte le forme consentite.

         Ma non solo, ricordiamo tutti i militanti del Movimento Sociale Italiano che, negli anni successivi a quelli, trovarono la morte per la loro fermezza nell’esprimere un’idea avversa a quella che il pensiero unico dominante già allora imponeva. Uscendo dai confini nazionali il nostro pensiero va a tutti i patrioti europei che furono vittime nelle rispettive nazioni dei regimi comunisti aderenti al patto di Varsavia e oggi a tutti i popoli oppressi dall’imperialismo e sacrificati sull’altare del capitale apolide, tra i quali quello palestinese, vittima di soprusi indicibili da decenni. Restiamo fermi nelle nostre convinzioni e siamo fieri di stare da quella “parte del torto” che per noi è stata sempre ragione di vita.

         Rimanere da quella parte del campo potrebbe sembrare anacronistico nel 2022, ma in realtà è molto semplice, in quanto, aggiornando al contesto sociale odierno le idee dei nostri padri e dei nostri nonni, troviamo soluzioni validissime, che andiamo ora ad esaminare:

DARE UN SENSO ALLA PAROLA PATRIA

         Essere nazionalisti non è un qualcosa di stantio, la difesa delle nostre radici geografiche, storiche, tradizionali, religiose e comunitarie è vitale per ognuno di noi.

         Nazionalismo significa lotta all’immigrazione selvaggia e al processo di islamizzazione che da decenni attraversa l’Italia e l’Europa. Vuol dire anche difesa delle nostre eccellenze in ogni campo, da quello alimentare a quello industriale. L’Italia dovrà essere la guida per una rinascita europea, come è accaduto più volte in passato.

TUTELA DELLA VITA E DELLA FAMIGLIA

         Una delle priorità assolute che animerà l’agire futuro del nostro Partito sarà la tutela della famiglia tradizionale e del diritto alla vita.

         Davanti al pericolo che la nostra civiltà sta vivendo in questa fase storica, che, deve essere chiaro è quello dell’estinzione, tutte le tematiche di politica economica o sociale passano, inesorabilmente, in secondo piano. Le domande che non la natura, e nemmeno la Storia, bensì un sistema pienamente contrario agli interessi nazionali ci obbliga a porci sono: cosa intendiamo essere?

         Chi vogliamo sia, nel prossimo futuro, l’abitante di quel territorio geografico chiamato Italia e, più in generale, Europa?

         È ormai chiaro che la sinistra, in tutte le sue declinazioni, desidera che il nostro suolo venga calpestato da persone dall’identità indefinita, i cosiddetti ” nuovi italiani “, risultati di norme come lo Ius Soli, una Legge finalizzata a distruggere il concetto stesso di italianità, e, più in generale, di civiltà europea, intesa in senso etnico e culturale.

         Ma anche l’opposizione, in nome del politicamente corretto, balbetta, e non dice mai una parola fermamente contraria ai progetti del progressismo.

         L’identità di un popolo è ciò che, in un individuo, è il codice genetico: rappresenta l’insieme delle caratteristiche peculiari di un popolo e, qualora andasse in frantumi, con essa verrebbe distrutto il popolo stesso, che diverrebbe una massa indistinta invece che un soggetto forte ed autonomo.

         La Tradizione, parimenti importante, è il complesso valoriale, composto dal passato, dagli usi e costumi, dall’identità cristiana, che costituiscono la Storia di della civiltà Italiana; la tradizione rende ogni generazione, in senso spirituale, la continuazione di quelle precedenti, determinando il progresso del corso storico di un popolo che conserva, secolo dopo secolo, salde le proprie radici.

         È evidente che i concetti di identità e tradizione vanno a braccetto, e qualora venisse distrutta la prima, lo sarebbe, forzatamente, anche la seconda.

         Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, essendo il partito degli italiani, non può che far prescindere ogni sua battaglia, presente e futura, dalla difesa del diritto ad esistere dell’identità italiana e dell’italiano come soggetto culturale ben definito.

         Per questo motivo, in questo momento di attacco efferato, la nostra opposizione a progetti come lo Ius Soli, ma anche il ddl Zan o la proposta di referendum come quello finalizzato a rendere legali pratiche come l’eutanasia e l’acquisto di droga, sarà dura e netta, essendo consapevoli che il destino del popolo italiano è altro, e dobbiamo essere noi a poterglielo indicare.

POLITICA ECONOMICA

         Immediata uscita dell’Italia dall’Euro, espressione concreta di un sistema usuraio e parassitario. Occorre recuperare immediatamente la sovranità monetaria attraverso la nazionalizzazione della banca d’Italia.

         Tutte le imprese andranno socializzate, e gli utili ripartiti tra i lavoratori.

         Le politiche energetiche di affrancamento all’egemonia del petrolio, dovranno andare nel senso di una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, fino a considerare l’opzione nucleare qualora essa si rivelasse funzionale all’acquisizione di una sovranità energetica.

         Gli investimenti, indispensabili e strategici, nello studio, nella ricerca e nello sviluppo, devono tornare a supportare la competitività e l’eccellenza del genio italiano, senza i quali non può esservi rilancio e innovazione nel lungo periodo.

POLITICA SOCIALE

         Siamo sempre stati, e lo vogliamo continuare ad essere, un movimento sociale nel senso più alto e positivo del termine.

         Tutti i cittadini italiani debbono avere la possibilità di vivere degnamente, di avere una casa di proprietà senza essere costretti a rimanere per una vita schiavi di una banca. Proponiamo, in tale ottica, l’istituzione del Mutuo Sociale; vogliamo inoltre contrastare il calo demografico mettendo in condizione le donne di non dover scegliere se avere un figlio oppure ricorrere a pratiche terribili come l’aborto o la mercificazione del proprio utero.

         La donna va valorizzata, e anche il suo ruolo di madre: per questo intendiamo proporre un reddito di maternità.

         Altro punto essenziale è riportare al centro dell’iniziativa politica le tematiche del “Lavoro”, attraverso l’Etica di Gentiliana memoria, avverso il mercato liberista, le delocalizzazioni, i licenziamenti di massa, la voracità di uno Stato padrone e di un sistema bancario vorace.

         Vogliamo adeguare le pensioni di invalidità e di vecchiaia al costo della vita, al fine di restituire agli anziani e ai disabili un posto dignitoso dentro la comunità nazionale.

         Lo Stato deve impegnarsi a collocare tutti a livello lavorativo, con retribuzioni adeguate: questo però non deve avvenire attraverso formule come l’odierno Reddito di Cittadinanza, che non ha lo scopo di reinserire le persone nel tessuto sociale ma solo quello di renderle consumatori virtuali eterodiretto.

         Occorre incentivare gli istituti  di formazione professionale, utili a chi sceglie di non proseguire il percorso di studi, percorso, quest’ultimo, che deve essere all’insegna della meritocrazia, e non della logica sessantottina che tanto ha nuociuto in questi decenni all’istruzione.

         Un altro dei diritti che devono essere assolutamente tutelati è quello alla salute: occorre, specialmente nell’epoca della pandemia, potenziare la sanità pubblica, aumentare i presidi sanitari e i posti letto, e abbattere i costi. Lo Stato non deve più tollerare che la salute sia prerogativa dei più ricchi. Aumentare il numero di ospedali ridurrà anche i tempi di attesa per prestazioni che spesso sono indispensabili al fine di salvare vite umane.

POLITICA ESTERA

         Nell’ambito della definizione di una politica estera autenticamente nazionale, auspichiamo l’uscita dalla Nato e la cessione delle 131 basi esistenti sul territorio nazionale, all’interno delle quali sovente non è consentito l’ingresso nemmeno agli stessi militari italiani. Auspichiamo un ritorno alla centralità dell’Italia, che dovrà sviluppare una politica autonoma, facendo scelte che possano restituirle un ruolo da protagonista nelle vicende che riguardano il Mediterraneo, come la Storia e la Geografia impongono. Il nostro NO è deciso nei confronti dell’Europa delle banche e della svendita della sovranità nazionale.

RIFORME URGENTI

         Occorre in tempi  rapidi procedere ad una riforma della Giustizia, che va resa efficiente, rapida (pur nel rispetto delle garanzie del nostro ordinamento giuridico) e libera dalle pressioni di una fascia della magistratura politicizzata e ostinatamente aggrappata ai propri privilegi.

         Per ciò che concerne la giustizia, netta opposizione a tutti i progetti legislativi che mirano a svuotare le carceri. Gli immigrati che si rendono responsabili di reati nel nostro paese dovranno essere rimpatriati ed espiare la pena nella nazione da dove vengono: in questo modo si risolverà il problema del sovraffollamento carcerario

         Altra riforma  indispensabile è quella elettorale: bisogna istituire un sistema proporzionale. Solo così tutti gli elettori saranno effettivamente rappresentanti e non verranno tagliati fuori dalla possibilità di essere rappresentati a livello istituzionale centinaia di migliaia di italiani, e verrà meno una volta per tutte la logica perversa del voto utile.

         Questo sistema valoriale, tenace e incrollabile, costituisce il motivo per cui questa organizzazione politica ha saputo resistere a tradimenti, scissioni e voltafaccia che hanno tentato, senza riuscirci, di minarne il percorso.

         Oggi non abbiamo alcuna necessità né tantomeno voglia di reinventarci e diventare altro, inteso sia come propaggine della destra capitalista  sia come estremisti votati l’irrilevanza politica che spesso finiscono per fare gli interessi degli avversari, per renderci più “attraenti” o “appetibili” agli occhi di qualcuno.   Lasciamo fare questo ai mercanti di idee, noi ci consideriamo custodi di un sogno, di una terza via, quella missina, che si pone in equidistanza tra capitalismo e irrealizzabili utopie egualitarie e mira alla creazione dello Stato Organico attraverso l’inserimento di tutte le categorie del lavoro all’interno dei luoghi decisionali.

         Per noi il mondo non si divide in classi sociali, in buoni e cattivi, ma in identità etnico- nazionali diverse, tutte degne allo stesso modo di esprimere sé stesse nei rispettivi territori geografici in armonia con i propri usi e costumi.

         Si tratta di una visione del mondo idealista e tradizionale che trova le proprie radici filosofiche in personaggi del calibro di Giovanni Gentile e Julius Evola, dalla quale sono nati movimenti politici di stampo patriottico che, partendo dalle singole nazioni, hanno saputo, nel secolo scorso, dare all’Europa un volto radicalmente diverso rispetto a quello che ha oggi, restituendole quell’assetto imperiale che le era stato proprio da millenni e l’aveva resa una culla di civiltà e uno spazio geografico che faceva da argine a ogni processo di decadenza.

         Avendo, solo con dal punto di vista militare, trionfato Stati governati da due ideologie che sono entrambe figlie della sovversione, oggi ci troviamo a vivere in un mondo antitetico a quello che noi vorremmo, e ogni giorno ci rendiamo più conto di quanti aspetti negativi esso abbia.

         Siamo consapevoli di ciò, tuttavia questo non deve essere una ragione per mollare la presa, ma, al contrario, un motivo per continuare a lottare, e vogliamo proseguire a farlo il più a lungo possibile.

AVANTI FIAMMA!

VIVA L’ITALIA!

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